Conosciamo l’olio

PARAMETRI ANALITICI DI QUALITA’ DI UN OLIO:

  • Acidità libera: Misura gli acidi grassi liberi,non legati al glicerolo.
    Malgrado non determini direttamente differenze nutrizionali di rilievo, è una misura sulla qualità delle olive da cui è stato estratto l’olio.
    Il limite di legge massimo per l’extravergine è 1g/100g.
  • Numero di perossidi: Misura lo stato di ossidazione degli acidi grassi di un olio, che a contatto con l’ossigeno si trasformano in idroperossidi.
    Il limite di legge massimo per l’extravergine è 20 meq.
  • Polifenoli: Sono gli antiossidanti naturali, che dall’oliva passano all’olio.
    I polifenoli danno all’olio le sensazioni gustative dell’amaro e del piccante.
    La legge non ne indica i limiti.
  • Tocoferoli: Hanno anch’essi una funzione antiossidante.
    Fra i diversi tocoferoli presenti nell’olio, l’a-tocoferolo (vitamina E) è il maggiormente presente.
    La legge non ne indica i limiti.

PARAMETRI ORGANOLETTICI DI UN OLIO DI OLIVA:

Pregi:

  • Fruttato: Sensazioni olfattive che ricordano il frutto dell’oliva sana.
    I più comuni sentori negli oli marchigiani sono l’erba fresca, la mandorla verde, il carciofo, il pomodoro verde, ecc.
  • Amaro: Sensazione gustativa legata alla presenza di polifenoli.
    Più spiccato è l’amaro, più elevata è la presenza di polifenoli e maggiore la capacità dell’olio di svolgere la sue benefiche azioni protettive sugli acidi grassi insaturi.
  • Piccante: Sensazione gustativa legata anche questa alla presenza dei polifenoli.

Difetti:

  • Riscaldo, avvinato, muffa: Sono difetti legati alla cattiva conservazione delle olive prima della loro lavorazione.
  • Morchia: Difetto legato al processo tecnologico di estrazione dell’olio e/o alla formazione di sedimenti sul fondo dei contenitori.
  • Rancido: Difetto causato dalla cattiva conservazione dell’olio, che deve avvenire lontano da fonti di calore, dalla luce e dall’aria.

CLASSIFICAZIONE MERCEOLOGICA DEGLI OLI DA OLIVE:

  1. Olio di oliva vergine: olio ottenuto dal frutto dell’olivo soltanto mediante processi meccanici o altri processi fisici, in condizioni, segnatamente termiche, che non causano alterazioni dell’olio,e che non hanno subito alcun trattamento diverso dal lavaggio, dalla decantazione, dalla centrifugazione e dalla filtrazione.
    Detto olio di oliva è oggetto della classificazione e delle denominazioni che seguono:

    • Olio d’oliva extra vergine: Olio di oliva vergine di gusto assolutamente perfetto, la cui acidità espressa in acido oleico non può eccedere 0,8g per 100g;
    • Olio d’oliva vergine corrente: Olio di oliva vergine di gusto buono, la cui acidità espressa in acido oleico non può eccedere i 3,3g per 100g;
    • Olio d’oliva vergine lampante: Olio di oliva vergine di gusto imperfetto, la cui acidità espressa in acido oleico è superiore a 3,3g per 100g.
  2. Olio di oliva raffinato: Olio di oliva ottenuto dalla raffinazione di oli di oliva vergini, la cui acidità espressa in acido oleico non può eccedere 0,5g per 100g.
  3. Olio di oliva: Olio di oliva ottenuto da un taglio di olio di oliva raffinato e di oli d’oliva vergini diversi dall’olio lampante, la cui acidità espressa in acido oleico non può eccedere 1,5g per 100g.
  4. Olio di sansa di oliva greggio: Olio ottenuto mediante trattamento al solvente di sansa di oliva.
  5. Olio di sansa di oliva raffinato: Olio ottenuto dalla raffinazione di olio greggio di sansa di oliva, la cui acidità espressa in acido oleico non può eccedere 0,5g per 100g.
  6. Olio di sansa di oliva: Olio ottenuto da un taglio di olio di oliva raffinato e di oli d’oliva vergini diversi dall’olio lampante, la cui acidità espressa in acido oleico non può eccedere 1,5g per 100g.

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